POLICISTOSI OVARICA: nuove conoscenze sulle cause e implicazioni terapeutiche.

Metabolismo alterato dell’Insulina, Obesità ma anche Ritmi Ormonali alterati e bassi livelli di Melatonina all’origine della malattia?

Policistosi Ovarica, frequente ed ancora enigmatica

La Policistosi Ovarica (Sindrome dell’Ovaio Policistosi PCOS) è una malattia dell’ovaio caratterizzata da alterazioni dell’ovulazione, talvolta iperandrogensimo ed infertilità. Nota da molto tempo e chiamata anche Micropolicistosi Ovarica nelle sue varianti minori (molto frequenti) è in realtà una patologia femminile spesso correlata anche ad alterazioni metaboliche ed obesità.

Immagine ecografica di un ovaio policistico
Immagine ecografica di un Ovaio Policistico. Notare la distribuzione di tante piccole cisti sotto la superficie (corticale).

Davvero molto frequente se si stima che colpisce circa l’8-10 % delle donne in età fertile è purtroppo ancora enigmatica per quanto riguarda le sue origini.

Non solo un problema di mestruazioni

La Policistosi Ovarica è caratterizzata generalmente da mestruazioni ritardanti (oligomenorrea) od assenti (amenorrea) e presenta un tipico aspetto delle ovaie con piccole numerosi microcisti disposte a livello corticale identificabili ecograficamente.

Nelle forme lievi viene anche chiamata Micropolicistosi.

Insorge nell’adolescenza e solo in alcune pazienti si associa a grave complicazioni metaboliche, oncologiche, cardiovascolari ed all’obesità. Una condizione di sovrappeso è comunque abbastanza frequente.

Le pazienti affette da Policistosi Ovarica spesso hanno anche una crescita eccessiva dei peli, talvolta caduta dei capelli (alopecia androgenetica), spesso anche acne; tutto questo è legato ad una maggiore secrezione di androgeni.

Il ruolo dell’Insulina e le attuali terapie

Il link che lega la Policistosi Ovarica all’Obesità ed alle complicazioni oncologiche (cancro della mammella e dell’endometrio) ormai da tempo è stato identificato in un alterato metabolismo dell’insulina. Ricordo come io stesso fui tra i primi nell’ormai lontano 1987 a segnalare un aumento della resistenza insulinemica in queste pazienti.

Foto della pubblicazione che parla di alterato metabolismo glucidico in donne affette da Policistosi Ovarica
La mia pubblicazione del 1987 dove si parlava di alterazioni del Metabolismo Glucidico in donne affette da Policistosi Ovarica (Giornale Società Italiana Fertilità e Sterilità volo. 1 n.3 paga 181-187, Luglio-Settembre 1987)

L’evidenza di un alterato metabolismo insulinemico ha portato poi a quelle che sono le moderne terapie della Policistosi Ovarica basate essenzialmente su: corretto apporto nutrizionale, attività fisica, integratori con inositoli (Myo-Inositolo e D-Chiro-Inositolo) e farmaci come la Metformina.

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Melatonina, cronobiologia alterata e Policistosi Ovarica. I primi studi.

Nel 1986 mi occupavo di Neuro-Endocrinologia e facevo parte di un gruppo di ricerca congiunto tra Università di Ancona e l’Istituto Nazionale INRCA. In quel periodo ci soffermammo in particolare sul ruolo che poteva avere la Melatonina (MT) sul Sistema Riproduttivo Femminile.

La Melatonina è un piccolo ormone secreto dall’Epifisi e la cui produzione è strettamente correlata all’alternanza luce-buio (veglia-sonno) attraverso connessioni nervose con la retina. Costituisce un autentico orologio biologico per tutto l’organismo raggiungendo nel sangue livelli massimi durante la notte intorno alle 2 e minimi durante il giorno quando la retina è esposta alla luce che ha su questo ormone un effetto inibitorio.

Ci accorgemmo che nelle giovani donne affette da Sindrome dell’Ovaio Policistico la Melatonina non raggiungeva il tipico picco notturno presente nelle donne sane.

Con le conoscenze dell’epoca questo dato seppur interessante era però difficilmente interpretabile; i progetti del mio Istituto erano altri e così la ricerca venne abbandonata.

foto del lavoro che dimostra bassi livelli di melatonina in pazienti affette da Policistosi ovariva
Nel 1986 dimostriamo bassi livelli notturni di Melatonina nelle ragazze affette da Policistosi Ovarica

Le nuove evidenze sui ritmi circadiani ed il link neuroendocrino della Melatonina

E’ solo molti anni dopo tra il 2011 ed il 2014 che gli studi di Huang, Kalsbeek e Karthikeyan portano nuovamente l’attenzione sull’importanza di alterazioni cronobiologiche come spiegazione di alcuni aspetti della Policistosi Ovarica, particolarmente quelle metaboliche e l’obesità.

Si è infatti evidenziato come non solo un’alterata distribuzione dei pasti ma anche una anomala alternanza luce-buio (veglia-sonno) possano favorire la Policistosi Ovarica, l’Obesità, il Diabete ed un maggiore tasso di Infertilità in queste donne.

Quantità giuste di Melatonina fanno bene al normale funzionamento delle ovaie. E’ stato dimostrato infatti che la Melatonina è determinante nella normale follicologenesi e per ottenere una buona qualità ovocitaria (che si correla anche alla possibilità di concepimento). 

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In studi sperimentali condotti sui ratti la deprivazione di Melatonina porta alla Policistosi Ovarica.

Policistosi Ovarica ed il lato oscuro della notte. A che ora andate a letto?

Sostanzialmente è emerso quindi in questi anni che anche lo stile di vita può essere una componente importante non solo nell’etiopatogenesi della Policistosi Ovarica e Micropolicistosi ma anche particolarmente nello sviluppo di alcune sue complicanze.

In una società come la nostra dove i pasti hanno spesso una distribuzione totalmente irregolare e nella quale esiste particolarmente un problema notturno è facile prevedere un’alta prevalenza di disturbi nella secrezione della Melatonia.

Sono sempre più numerose le donne che fanno turni notturni ma è sono in netto aumento anche i disturbi del sonno; e molti hanno l’abitudine di addormentarsi ben oltre le ore 24 esponendo quindi l’organismo ed il Sistema Neuro-Endocrino ad un carico di luce veramente eccessivo, tale da compromettere il ritmo circadiano della Melatonina e quello dei sistemi collegati.

Disegno che mostra il meccanismo dell'inibizione luminosa della Melatonia
La luce ambientale ma anche altre fonti luminose possono inibire la Melatonina ed in particolare il suo fisiologico incremento notturno

Il buio, la notte fanno bene in realtà non solo alle Ovaie ed al Metabolismo ma anche al Sistema Nervoso ed all’Apparato Cardiovascolare.

L’esposizione eccessiva alla luce (particolarmente la notte) diventa quindi un vero problema sanitario e dovremmo prendere in seria considerazione un cambiamento del nostro stile di vita.

Grafico che illustra l'andamento circadiano della Melatonina in donne affette da Policistosi Ovarica
Grafico che illustra l’andamento circadiano della Melatonina in donne affette da Policistosi Ovarica. Notare come i livelli notturni sono sensibilmente inferiori a quelli di donne sane. Dal mio lavoro pubblicato su J. Gynaec. Endocrin. II, n.1-2, 1986.

Siamo sempre più esposti fonti di luce nelle ore notturne tra le quali vanno anche annoverate non solo gli schermi televisivi ma anche i nostri irrinunciabili coimputer, tablet e smartphones. Potremmo molto ragionevolmente parlare non solo di inquinamento acustico ma anche luminoso.

La Melatonina ed il suo possibile aiuto nella Policistosi Ovarica e nella Obesità

Le esperienze sono molte e sono sempre più gli integratori alimentari (Inositoli) nati per donne affette da Ovaio Policistico che ora prevedono nella loro formulazione piccole dose di Melatonina la sera prima di coricarsi e possibilmente mai oltre le 23.

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Ma il mio consiglio è quello di agire radicalmente sui nostri stili di vita riconducendo il riposo notturno e l’alternaza luce-buio alle giuste proporzioni.