il Body Mass Index conosciuto anche con l’acronimo BMI è un parametro di salute molto importante
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IL BMI NON E’ SOLO UN NUMERO. Calcola il tuo Body Mass Index e proteggi la tua salute.

Il Body Mass Index, meglio conosciuto come BMI o Indice di Massa Corporea (IMC), è uno degli indicatori più utili per comprendere lo stato di salute ed il rischio di future malattie.

il Body Mass Index conosciuto anche con l’acronimo BMI è un parametro di salute molto importante
Il Body Mass Index conosciuto anche con l’acronimo BMI è un parametro di salute molto importante ma va attentamente interpretato. Scoprirete come nella donna può avere significati e ripercussioni di salute che cambiano nel tempo.

Nella donna il BMI assume un ruolo ancora più particolare perché si lega a ogni fase dell’equilibrio ormonale: dall’adolescenza alla gravidanza, dalla fertilità alla menopausa, fino all’età più avanzata. È come un filo rosso che attraversa l’intera vita e che, se osservato con attenzione, può diventare un prezioso strumento di prevenzione.

COS’E’ IL BMI E PERCHE’ E’ IMPORTANTE

L’Indice di Massa Corporea nasce come un indice di valutazione rapida. La formula è tanto semplice quanto immediata: peso diviso altezza al quadrato. Con un’unica operazione si ottiene un valore che permette di collocarsi in una delle categorie stabilite dall’Organizzazione Mondiale della Sanità: sottopeso, normopeso, sovrappeso o obesità. Per esempio, una donna di 58 kg con un’altezza di 1,58 m avrà un BMI di circa 23, perfettamente all’interno del normopeso.

Il valore del BMI non ha la pretesa di essere una diagnosi. È piuttosto un indicatore di rischio: una sorta di campanello che ci invita a osservare meglio il nostro stile di vita, l’alimentazione, l’attività fisica e l’insieme delle nostre abitudini quotidiane. Un BMI troppo basso può segnalare carenze nutrizionali o squilibri ormonali, mentre un BMI elevato è spesso associato a un aumento delle malattie metaboliche e cardiovascolari.

I LIMITI DEL BODY MASS INDEX. PERCHE’ VA INTERPRETATO, NON VENERATO

Nonostante il suo utilizzo diffuso, il BMI non distingue tra massa grassa e massa muscolare. Una donna che pratica regolarmente attività fisica, con una muscolatura sviluppata, può avere un BMI che rientra nel sovrappeso pur essendo in ottima salute. Al contrario, una persona con un BMI normale può avere un’elevata quantità di grasso viscerale, quello più pericoloso perché associato alle malattie cardiovascolari.

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Il BMI non racconta tutto di una persona. Non descrive il suo metabolismo, la qualità della sua alimentazione o il livello di attività fisica. Non considera la distribuzione del grasso corporeo, che ha un impatto enorme sulla salute. Un conto è accumulare grasso sui fianchi, un altro è concentrarlo nell’addome. Nel primo caso l’organismo tende a tollerarlo meglio, mentre nel secondo aumenta la produzione di sostanze infiammatorie che possono provocare diabete, ipertensione e malattie del cuore.

Per questo motivo il BMI deve essere interpretato dal medico nel contesto più ampio della storia clinica della paziente. È un punto di partenza, non un verdetto.

COME CALCOLARE IL BMI. LA FORMULA.

Per calcolare il tuo BMI (Indice di Massa Corporea), devi conosce il tuo peso e la tua altezza quindi procedere con questo semplice calcolo:

Indice di Massa Corporea (BMI) = peso (in Kg) / quadrato dell’altezza (in metri)

Height
cm.
Please enter value between 125 and 225.
Weight
kg.
Please enter value between 10.0 and 500.0 ( one decimal ).
Height
ft.
in.
Please enter value between 4.2 and 7.3
Weight
lb.
st.
Please enter value between 22.0 and 1000.0 ( one decimal ).
Calculate BMI
Use this calculator to check your body mass index (BMI), which can be a helpful tool in determining your weight category. Or, use it to calculate your child’s BMI.

Tabella dei Valori di Riferimento del BMI per le Donne

CategoriaBMI
Sottopeso< 18.5
Normopeso18.5 – 24.9
Sovrappeso25 – 29.9
Obesità I grado30 – 34.9
Obesità II grado35 – 39.9
Obesità III grado≥ 40
  • Sottopeso: Potrebbe indicare malnutrizione o problemi di salute.
  • Normopeso: Indica un equilibrio salutare.
  • Sovrappeso e Obesità: Possono essere associati a un aumentato rischio di malattie metaboliche e cardiovascolari. È consigliato consultare un medico per una valutazione accurata.

BMI E SALUTE METABOLICA: UN INDICATORE CHE PARLA CHIARO

Numerosi studi dimostrano che all’aumentare del BMI aumenta anche il rischio di sviluppare alcune patologie, in particolare quelle legate al metabolismo degli zuccheri e dei grassi. Un Indice di Massa Coroporea elevato rende più probabile l’insorgenza di diabete di tipo 2, ipertensione arteriosa, aumento del colesterolo LDL, steatosi epatica (il cosiddetto “fegato grasso”), sindrome metabolica e malattie cardiache.

Gli effetti non sono solo metabolici. Un eccesso di peso modifica l’equilibrio ormonale, aumenta l’infiammazione di basso grado, affatica il sistema respiratorio e può interferire con la qualità del sonno.

Per la donna esiste poi una particolarità: il peso in eccesso influisce sulla produzione e sull’azione degli estrogeni. A parità di BMI, la donna tende a essere più sensibile a questi cambiamenti ormonali, soprattutto nelle fasi della vita in cui il sistema endocrino è più attivo, come la pubertà, l’età fertile e il periodo che precede la menopausa.

LE DIVERSE ETA’ DELLA DONNA E IL RUOLO DEL BMI

Il BMI non ha lo stesso significato in tutte le fasi della vita. Il corpo femminile cambia, e con esso cambia anche il modo in cui il peso influenza la salute.

ADOLESCENZA: un equilibrio delicato tra crescita e ormoni

Durante la pubertà il BMI svolge un ruolo importante nello sviluppo del ciclo mestruale. Un BMI troppo basso può ritardare la comparsa delle mestruazioni, rendere irregolare il ciclo o addirittura provocarne la scomparsa. Questo accade perché il tessuto adiposo contribuisce alla produzione degli estrogeni, fondamentali per la maturazione sessuale.

Un BMI elevato, invece, può anticipare la pubertà e favorire condizioni come l’ovaio policistico. L’eccesso di peso in questa fase spesso si associa alla resistenza insulinica, che può alterare l’ovulazione e predisporre all’amenorrea.

L’adolescenza è un momento in cui il BMI deve essere accompagnato da un’educazione all’alimentazione equilibrata e a un rapporto sano con il corpo, senza ossessioni ma con consapevolezza.

ETA’ FERTILE, il BMI e la regolarità del ciclo

Durante gli anni della fertilità il BMI è strettamente collegato alla funzione ovarica.

Un peso troppo basso può ridurre o bloccare l’ovulazione a causa di un rallentamento dell’attività ipotalamo-ipofisaria. Le donne con BMI inferiore a 18,5 hanno una maggiore probabilità di avere cicli irregolari o anovulatori, difficoltà a concepire e, in alcuni casi, riduzione della densità ossea dovuta al deficit estrogenico.

Anche l’eccesso di peso può interferire con la fertilità. Un BMI superiore a 25 si associa più frequentemente alla sindrome dell’ovaio policistico, a cicli più lunghi e a una maggiore difficoltà a ottenere una gravidanza sia spontanea sia tramite procreazione medicalmente assistita. In queste donne spesso la perdita anche di pochi chili può migliorare in modo significativo l’ovulazione e aumentare le probabilità di concepimento.

GRAVIDANZA, quando il peso diventa un fattore determinante

Il BMI pregravidico è uno dei parametri che influenzano maggiormente l’andamento della gravidanza.

Un BMI basso può essere associato a neonati di peso inferiore alla norma e a un rischio leggermente maggiore di parto pretermine. In queste donne è fondamentale garantire un adeguato incremento ponderale durante i nove mesi.

Al contrario, un BMI elevato all’inizio della gravidanza aumenta la probabilità di sviluppare diabete gestazionale, ipertensione, preeclampsia e complicanze durante il parto. Anche il rischio di macrosomia, cioè la nascita di un bambino molto grande, è più alto.

Il BMI guida anche le raccomandazioni sull’aumento di peso consigliato in gravidanza: più il BMI è alto, minore dovrebbe essere l’incremento ponderale. Questa attenzione permette di ridurre i rischi per la madre e per il bambino, migliorando la salute a lungo termine di entrambi.

MENOPAUSA, quando il metabolismo rallenta

La Menopausa rappresenta un momento di grande trasformazione per il corpo femminile. Il calo degli estrogeni modifica la distribuzione del grasso corporeo, che si sposta maggiormente nella zona addominale. Questo cambiamento favorisce la comparsa di diabete, ipertensione, problemi cardiovascolari e steatosi epatica.

Molte donne notano che è più facile prendere peso e più difficile perderlo. Il BMI, in questa fase, tende a salire anche con un’alimentazione che prima sembrava equilibrata. Non si tratta di un problema estetico, ma di un vero fattore di rischio.

Un BMI troppo alto aumenta anche il rischio di tumore dell’endometrio e del seno post-menopausa. Al contrario, un BMI troppo basso può ridurre la massa muscolare e la densità ossea, predisponendo a osteoporosi e fragilità.

ETA’ AVANZATA. Un BMI “un po’ più alto” può essere protettivo

Dopo i 70 anni il significato del BMI cambia ancora. Con l’invecchiamento naturale la massa muscolare si riduce e il metabolismo rallenta. In questa fase un BMI leggermente superiore al normopeso può risultare protettivo. Le donne molto magre hanno un rischio maggiore di fragilità, cadute, fratture e deficit nutrizionali.

Gli studi mostrano che un BMI compreso tra 24 e 29 può essere associato alla migliore sopravvivenza nelle donne più anziane. L’obiettivo non è più la perfezione della linea, ma la funzionalità, l’energia e il mantenimento di una buona qualità della vita.

DISTRIBUZIONE DEL GRASSO. PERCHE’ NON CONTA SOLO QUANTO PESIAMO

Il BMI ci dice quanto pesiamo in relazione alla nostra altezza, ma non ci dice dove si trova il grasso. La distribuzione del grasso è infatti uno degli elementi più importanti per valutare il rischio cardiometabolico.

Il grasso addominale, quello che si concentra nella pancia, è il più pericoloso perché è metabolicamente attivo: produce molecole infiammatorie che possono aumentare la pressione arteriosa, alterare la sensibilità all’insulina e favorire la formazione di placche nelle arterie. Al contrario, il grasso localizzato su fianchi e cosce è considerato relativamente più “protettivo”.

Per questo motivo il BMI va interpretato insieme alla circonferenza vita, che non dovrebbe superare gli 80-88 cm nelle donne, e alla valutazione della composizione corporea.

Tabella dei Valori di Riferimento della Circonferenza Vita per le Donne

CategoriaValore Circonferenza Vita (cm)
Normale< 80
Rischio Moderato80 – 88
Rischio Elevato≥ 88
  • Normale: Indica un basso rischio di malattie metaboliche e cardiovascolari.
  • Rischio Moderato: Potrebbe indicare un’infiammazione o alterazioni metaboliche, richiede attenzione.
  • Rischio Elevato: Significa un elevato rischio di sviluppare malattie legate all’obesità e sindromi metaboliche.

COME INTERPRETARE CORRETTAMENTE IL PROPRIO BMI

Il valore del BMI non va letto in modo isolato né giudicato con superficialità. È importante osservarlo nel tempo e metterlo in relazione alla storia clinica della persona, al suo stile di vita, all’attività fisica, all’alimentazione, ai farmaci che assume e alla sua struttura corporea.

Conoscere il proprio Indice di Massa Coroprea significa acquisire un’indicazione preziosa, ma serve la valutazione del medico per capire se questo numero rappresenta davvero un rischio o se è coerente con un buon stato di salute generale.

Migliorare il proprio BMI non significa intraprendere diete drastiche, privazioni o programmi di allenamento impossibili. Il miglior approccio è quello che unisce alimentazione equilibrata, movimento regolare e uno stile di vita sano.

Autore

  • Filiberto Di Prospero

    Medico Chirurgo. Specialista in Ginecologia e Ostetricia, Endocrinologia e Metabolismo. Esperto nella Chirurgia del Prolasso degli Organi Pelvici e dell’Incontinenza Urinaria si occupa anche di Endocrinologia Ginecologica, Medicina della Riproduzione e Infertilità, Gravidanza.
    Segreteria pazienti: +39.337.634491.

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