DATA DEL PARTO. Come calcolare. Non solo una questione di Oroscopo.
La data del parto ha sempre esercitato un fascino particolare sull’immaginario collettivo. Che si tratti di genitori in attesa, nonni entusiasti o amici curiosi, la domanda è sempre la stessa: “Quando nasce?”. Ma la risposta non è mai così semplice.

Dietro alla “data presunta del parto” non si cela solo un valore medico: ci sono storie, tradizioni, calcoli antichi, credenze popolari, influenze culturali e anche un pizzico di astrologia. In questo articolo, esploreremo la data del parto come crocevia tra scienza, storia, cultura e società.
QUANDO LA DATA DEL PARTO SI AFFIDAVA ALLA LUNA
Nelle epoche passate, il momento del parto era considerato un mistero sacro. Senza strumenti diagnostici, le donne si affidavano all’osservazione del corpo, ai ritmi naturali e ai cicli lunari. Già gli Egizi, nel II millennio a.C., annotavano i segni del concepimento e osservavano la forma del ventre per prevedere il momento della nascita. In Grecia e a Roma, si pensava che il ciclo lunare (28 giorni) avesse influenza non solo sulla fertilità, ma anche sulla durata della gravidanza, spesso calcolata in “lune”.
Il calendario lunare
La gravidanza era suddivisa in dieci lune, ossia dieci cicli lunari, ciascuno di circa 28 giorni. Una gestazione quindi durava circa 280 giorni, concetto molto simile all’attuale calcolo ostetrico. Nonostante i progressi scientifici, molte culture rurali fanno ancora oggi riferimento alla luna piena come periodo in cui “si rompono più acque”.
LA DATA DEL PARTO COME EVENTO SOCIALE
Oltre al significato clinico, la data del parto ha da sempre avuto un valore sociale. In passato, conoscere la data della nascita era importante per ragioni ereditarie, patrimoniali e religiose. In molte culture, il giorno e l’ora di nascita determinavano il destino della persona, influenzando decisioni familiari e matrimoniali.
L’astrologia: tra credenze e curiosità
Anche oggi, nonostante l’approccio scientifico alla gravidanza, molte persone cercano di calcolare l’oroscopo del nascituro. La data di nascita, secondo l’astrologia, determinerebbe il carattere, le inclinazioni e persino le compatibilità amorose future. Sebbene non vi sia base scientifica, la curiosità resta: quante coppie sorridono quando scoprono che il loro bambino nascerà “sotto il segno dei Pesci”?
CALCOLO DELLA DATA DEL PARTO E LA FORMULA DI NAEGELE
calcolo data del parto,La data presunta del parto (DPP) è calcolata a partire dal primo giorno dell’ultima mestruazione (LMP). Il metodo più utilizzato in ostetricia è la formula di Naegele, ideata dal ginecologo tedesco Franz Karl Naegele nel 1800.
La formula di Naegele:
Data del parto = 1° giorno dell’ultima mestruazione + 1 anno – 3 mesi + 7 giorni
Esempio:
- LMP: 10 gennaio 2025
- Aggiungo 1 anno: 10 gennaio 2026
- Sottraggo 3 mesi: 10 ottobre 2025
- Aggiungo 7 giorni: 17 ottobre 2025
Una formula semplice e utile
Questa formula presuppone un ciclo mestruale regolare di 28 giorni. In caso di cicli irregolari o più lunghi, il calcolo può essere corretto sulla base dell’ovulazione o, meglio ancora, dell’ecografia del primo trimestre, che rimane il metodo più accurato.
Calcola la tua data del parto
LA DATA STIMATA NON E’ DATA CERTA
Solo il 4-5% delle donne partorisce esattamente nella data stimata. La maggior parte partorisce tra la 38ª e la 42ª settimana. Ecco perché parliamo di “epoca a termine” e non di un solo giorno. Le gravidanze sono diverse tra loro, influenzate da fattori genetici, parità, condizioni materne e fetali.
Cosa succede se si “sfora”?
Superare la 40ª settimana non è sempre motivo di allarme, ma richiede sorveglianza. Dopo la 41ª settimana, si possono attivare controlli più frequenti (ecografie ostetriche, tracciati cardiotocografici, valutazioni del liquido amniotico). Dopo la 42ª si parla di gravidanza protratta, e il rischio di complicanze aumenta.

QUANDO IL PARTO E’ PROGRAMMATO
In alcune situazioni mediche (ipertensione, diabete gestazionale, ritardo di crescita fetale), il parto può essere programmato prima della data presunta. Anche il taglio cesareo elettivo viene spesso pianificato intorno alla 39ª settimana.
Ma si può scegliere il giorno?
Molte donne, soprattutto per motivi culturali o personali, chiedono di poter scegliere la data del parto. È comprensibile volere un “bel giorno” — magari con numeri simbolici — ma la sicurezza di madre e bambino viene prima. La medicina moderna tende a scoraggiare la programmazione del parto per motivi non medici.
TRADIZIONI E CREDENZE POPOLARI SULLA DATA DEL PARTO
“Nascerà quando cambia la luna”
In molte regioni italiane si crede che la luna piena favorisca l’inizio del travaglio. Alcuni studi hanno provato a indagare il fenomeno, senza risultati conclusivi. Ma la suggestione rimane: le ostetriche nei reparti raccontano che “con la luna piena le sale parto si riempiono”.
“Se il pancione è a punta sarà maschio”
Le credenze sulla forma del pancione, il battito cardiaco fetale e le voglie alimentari sono diffuse. Non hanno fondamento scientifico, ma fanno parte del racconto condiviso tra generazioni.
“Il giorno del Santo porta fortuna”
In molte famiglie si spera che il bimbo nasca nel giorno di un Santo particolarmente importante. In alcuni casi si scelgono nomi ispirati alla data di nascita, come “Lucia” per il 13 dicembre o “Giovanni” per il 24 giugno.
L’IMPORTANZA DELLA GESTIONE OSTETRICA DELLA DATA DEL PARTO
Datazione corretta = assistenza ottimale
Una data stimata corretta permette di:
- Identificare una gravidanza troppo precoce o troppo lunga;
- Monitorare il benessere fetale in modo puntuale;
- Pianificare esami diagnostici e visite;
- Prendere decisioni condivise con la donna (induzione, attesa, parto programmato).
L’ecografia del primo trimestre
È considerata lo strumento più preciso per datare la gravidanza, con uno scarto massimo di 3-5 giorni. Si basa sulla lunghezza cranio-caudale (CRL) dell’embrione. Ecco perché è importante effettuare quest’ecografia entro la 13ª settimana.
OLTRE LA MEDICINA. L’IMPATTO PSICOLOGICO E SIMBOLICO
La data del parto, per molte donne, è un punto fisso attorno al quale ruotano attese, sogni, paure. Non è solo una questione tecnica, ma un simbolo di un futuro che sta per nascere. È la linea sottile tra l’essere incinta e diventare madre.
Il conto alla rovescia
App per il countdown, agende della gravidanza, post social “-20 giorni!”: tutto ruota attorno a quella data, che finisce per avere un valore quasi mitico. E quando il bimbo arriva prima o dopo, poco importa: l’attesa lascia il posto alla realtà, all’emozione, alla vita.
UNA DATA CHE RACCHIUDE MOLTO PIU’ DI UN NUMERO
La data del parto è, prima di tutto, una stima. Ma è anche una speranza, un progetto, una linea guida per medici e ostetriche, un simbolo per le famiglie. È il risultato di conoscenze antiche e moderne, di scienza e tradizione, di numeri e sogni.
Per questo non va ridotta a una questione di oroscopo, ma accolta per ciò che è: un riferimento importante in un viaggio straordinario, quello della nascita.
