CONIZZAZIONE CERVICALE: quando è necessaria, come viene fatta, rischi e benefici.
La conizzazione del collo dell’utero, riveste un ruolo fondamentale nella prevenzione e nel trattamento delle lesioni cervicali precancerose e, in alcuni casi, in stadi iniziali di carcinoma.

COS’E’ LA CONIZZAZIONE E QUAL’E’ IL SUO SCOPO
La conizzazione cervicale (nota anche come “biopsia conica” o “escissione conica”) è una procedura chirurgica che consiste nell’asportare una porzione di tessuto del collo dell’utero a forma di “cono”, che comprende l’ectocervice e parte del canale endocervicale.
L’obiettivo è duplice: da un lato ottenere un esame istologico completo della zona (funzione diagnostica), dall’altro rimuovere la lesione anomala (funzione terapeutica) nel caso di lesioni precancerose o di tumore molto precoce.
La scelta del “cono” da asportare – cioè quanto tessuto sia necessario – dipende dall’estensione della lesione, dalla profondità nel canale cervicale, dal desiderio di futura fertilità, e da altri fattori clinici.
L’intervento, nella maggior parte dei casi, si svolge in regime ambulatoriale o con breve degenza, spesso in anestesia locale o breve, salvo che non vi siano motivi specifici.
INDICAZIONI. QUANDO E PERCHE’ SI EFFETTUA LA CONIZZAZIONE
La conizzazione è indicata nei seguenti casi principali:
- presenza di lesioni cervicali di alto-grado (CIN 2, CIN 3), alterazioni citologiche/colposcopiche significative, che richiedono un trattamento oltre il semplice monitoraggio.
- sospetto di carcinoma della cervice in stadio molto precoce (microinvasivo) in cui si vuole confermare la diagnosi e possibilmente trattare con modalità conservativa.
- discrepanza tra esami citologici/colposcopici e biopsia: ad esempio quando la biopsia risulta difficile da interpretare o non rappresentativa, si esegue la conizzazione per definire l’estensione della lesione.
- desiderio di preservare la fertilità: nelle donne ancora in età fertile, la conizzazione può permettere un approccio conservativo evitando l’isterectomia.
IL SUO RUOLO NELLA LOTTA AL CANCRO CERVICALE
La procedura riveste un ruolo strategico nella prevenzione del carcinoma della cervice uterina. Le lesioni di alto grado (CIN2/3) se non trattate hanno un rischio documentato di progressione verso il carcinoma invasivo.
Con la conizzazione, asportando tempestivamente il tessuto alterato, si riduce il rischio che queste lesioni evolvano in tumore. Inoltre, in alcuni casi di tumore molto precoce, la conizzazione stessa può essere sufficiente (o almeno parte di) la terapia curativa, preservando l’organo e la fertilità.
In questo senso la conizzazione si inserisce nel “percorso” della prevenzione secondaria (screening, individuazione precoce, trattamento delle lesioni) e nella terapia conservativa del tumore della cervice.

TECNICHE USATE PER EFFETTUARE LA CONIZZAZIONE
Esistono varie tecniche per eseguire una conizzazione, e la scelta dipende da fattori quali la localizzazione della lesione, disponibilità tecnico-strumentale, desiderio riproduttivo, esperienza del chirurgo. Le principali tecniche sono:
Conizzazione a lama fredda (cold-knife conization)
Si esegue con bisturi tradizionale o lama fredda chirurgica. Ha il vantaggio di rimuovere in modo “puro” il tessuto, senza coagulazione termica, il che può permettere una valutazione istologica migliore in alcuni casi. Tuttavia richiede spesso maggior tempo, letto operatorio più tradizionale e può associare maggiore perdita di sangue o cicatrizzazione.
Conizzazione con ansa diatermica / LEEP (Loop Electrosurgical Excision Procedure)
Questa procedura utilizza un’ansa riscaldata da corrente elettrica (diatermia) per asportare la lesione e nello stesso tempo coagulare i margini. È largamente usata in regime ambulatoriale o di Day Surgery, con anestesia locale o sedazione.
I vantaggi includono minor invasività, tempi ridotti, minor ospedalizzazione. Tuttavia, può esserci un maggior rischio di margini termicamente alterati e quindi difficoltà nell’analisi istologica in certi casi.
Conizzazione laser o radiofrequenza
In alcuni centri si utilizza il laser (es. CO₂) o strumenti a radiofrequenza per effettuare l’escissione. Queste tecniche possono essere molto precise e con minima perdita ematica, tuttavia richiedono struttura e competenza specifica.
MODALITA’ OPERATIVE E SCELTA DELLA TECNICA
La scelta tecnica per la conizzazione viene valutata in base all’estensione della lesione, alla profondità e al coinvolgimento del canale endocervicale, al desiderio riproduttivo, all’esperienza dell’operatore e alle condizioni del collo uterino. Ad esempio se la lesione si estende in profondità nel canale cervicale, potrebbe essere necessaria una conizzazione più ampia.
Inoltre, dopo l’asportazione si invia il tessuto per esame istologico: margini, invasione stromale, eventuale coinvolgimento del canale cervicale. L’esito della conizzazione aiuta a stabilire se il trattamento è stato sufficiente o se è necessario un trattamento aggiuntivo.
POSSIBILI RISCHI E COMPLICAZIONI
Anche se la conizzazione è una procedura relativamente semplice e sicura, non è priva di rischi. È importante informare la paziente sui possibili esiti, in particolare se si considera un futuro desiderio di gravidanza.
Complicanze immediate
- Sanguinamento: può verificarsi durante o dopo la procedura, soprattutto nelle tecniche più invasive o in caso di lesione estesa.
- Infezioni: come per ogni intervento chirurgico, c’è un rischio – seppur basso – di infezione della cervice o della cavità vaginale/pelvica.
- Dolore o crampi: possono essere avvertiti nei giorni successivi all’intervento; generalmente gestibili con analgesici di routine.
Complicanze tardive e ostetriche
- Cicatrizzazione cervicale / stenosi del canale cervicale: in alcuni casi può verificarsi un restringimento del canale cervicale che può influenzare la fertilità o il flusso mestruale.
- Aumento del rischio di parto pretermine, di rottura prematura delle membrane, di distocia (alterata dilatazione cervicale) in travaglio parto: numerosi studi segnalano che le donne sottoposte a conizzazione, in particolare quando il tessuto rimosso è molto esteso, possono avere un rischio maggiore di parto pretermine rispetto alla popolazione generale.
- Effetti sul futuro riproduttivo: la rimozione di una porzione del collo uterino può potenzialmente influenzare la funzione cervicale, soprattutto se la donna desidera una gravidanza, quindi è fondamentale che la procedura sia bilanciata tra radicalità/completezza e conservazione.
L’INFORMAZIONE E’ IMPORTANTE
È importante che la paziente venga informata in modo chiaro sulle possibili conseguenze, specie se in età fertile. La scelta di asportare il minor tessuto possibile compatibilmente con l’obiettivo terapeutico è uno dei principi della conizzazione moderna. Inoltre, l’intervento dovrà essere effettuato da un’équipe con esperienza e prevedere monitoraggio adeguato.

I CONTROLLI SUCCESSIVI ALLA CONIZZAZIONE. IL FOLLOW-UP
Dopo la conizzazione, sono necessari controlli mirati per accertare che l’intervento sia stato efficace e che non vi siano residui o recidive della lesione. Il follow-up tipico comprende:
- Esame istologico del tessuto asportato: valutazione dei margini di resezione (se sono liberi o coinvolti), eventuale presenza di invasione, estensione in canale cervicale. In base ai risultati, può essere deciso un trattamento supplementare.
- Dopo guarigione: citologia cervicale e colposcopia a intervalli regolari (ad esempio ogni 6–12 mesi inizialmente) per monitorare la zona di trasformazione e prevenire recidive. Le linee guida variano in base a fattori di rischio.
- In caso di margini positivi, invasione, o altre condizioni ad alto rischio, può essere necessario un trattamento più radicale o un regime di sorveglianza più serrato.
- Nelle prime settimane successive all’intervento è consigliato evitare assorbenti interni, lavande vaginali, bagni in piscina o in mare, rapporti sessuali e attività fisica intensa, per favorire la guarigione.
- Monitoraggio ostetrico futuro: se la donna desidera una gravidanza, il ginecologo/ostetrico dovrà valutare il rischio aumentato e gestire la gravidanza con particolare attenzione (es. sorveglianza del collo uterino, eventuale cerchiaggio).
LA CONIZZAZIONE E’ STRATEGICA NELLA LOTTA AL CANCRO CERVICALE
In sintesi, la conizzazione è una procedura chiave nella gestione delle patologie cervicali in fase precancerosa o iniziale. Offre la possibilità di una diagnosi precisa e, spesso, di un trattamento conservativo, salvaguardando la fertilità in molte donne. Tuttavia, come ogni intervento chirurgico, comporta dei rischi e richiede un follow-up adeguato.
Nel contesto della prevenzione del carcinoma della cervice uterina, la conizzazione ha un posto fondamentale: la tempestività del trattamento delle lesioni ad alto rischio, insieme allo screening citologico e HPV ed alla Colposcopia rappresenta una strategia efficace per ridurre l’incidenza della neoplasia.

