INTELLIGENZA ARTIFICIALE E CHIRURGIA DEL PROLASSO UTERO-VAGINALE E VESCICALE. Supporto decisionale nella Prevenzione dell’Incontinenza Urinaria Post-intervento.
L’Intelligenza Artificiale (A.I.) può dare un contributo importante nella Chirurgia per il Prolasso degli Organi Pelvici (P.O.P.), guidando il chirurgo in scelte talvolta difficili.
IL PROBLEMA DELL’INCONTINENZA URINARIA DA SFORZO (S.U.I.) DOPO CHIRURGIA PER PROLASSO DEGLI ORGANI PELVICI (P.O.P.).
La correzione chirurgica del Prolasso dell’Utero e della Vagina comporta abbastanza frequentemente il riposizionamento nella giusta sede anatomica anche della Vescica spesso coinvolta nei cedimenti strutturali del Pavimento Pelvico Femminile. Questa procedura, particolarmente nelle forme più gravi ed inveterate di prolasso, non sempre si accompagna ad una immediata ripresa funzionale dell’organo (fenomeni ritentivi, lento svuotamento) e talvolta in modo non sempre facilmente prevedibile può associarsi anche all’insorgenza “de novo” di incontinenza urinaria post-operatoria.

Questa perdita involontaria di urina è legata ad un intrinseco fallimento del meccanismo di controllo uretrale preesistente all’intervento, slatentizzato dal ritorno della vescica nella sua normale sede anatomica.
Si stima che dall’8% al 40% delle pazienti operate per Prolasso degli Organi Pelvici (Prolasso Uterino, Vescicale e Rettale) possa sviluppare una fastidiosa Incontinenza Urinaria da Sforzo dopo l’intervento chirurgico.
DURANTE LA CORREZIONE DEL PROLASSO OPERARE CONTESTUALMENTE ANCHE L’URETRA?
La chirurgia (preventiva) per incontinenza urinaria, fatta in modo concomitante alla correzione del prolasso può ridurre l’insorgenza di perdita involontaria di urina postoperatoria; tuttavia, non esiste uno standard unificato per prevedere questo disturbo, per capire quale paziente svilupperà una perdita involontaria di urina. Pertanto, la decisione di eseguire un intervento chirurgico concomitante di Sospensione dell’Uretra è spesso un autentico dilemma a causa della sua incerta necessità, le potenziali complicazioni ed i costi.
Va detto comunque che quando questo disturbo insorge e dura più di 6 mesi può essere facilmente corretto con un piccolo intervento minio-invasivo a livello uretrale.
Certo però che la paziente di fronte a questa prospettiva preferisce e chiede al chirurgo la speranza di un unico tempo chirurgico risolutivo per la correzione del suo prolasso senza il timore di un secondo intervento (anche se piccolo) dopo 6-8 mesi.
FATTORI DI RISCHIO CORRELATI AD INSORGENZA DI INCONTINENZA URINARIA DOPO CHIRURGIA PER PROLASSO UTERO-VAGINALE
Dati epidemiologici hanno individuato una serie di condizioni associate ad insorgenza di incontinenza Urinaria post-operatoria. Tra questi:
- Età
- Obesità
- Numero dei parti vaginali
- Eventuale perdita di urina provocata durante la visita
- Grado (gravità) del prolasso
- Eventuale sensazione soggettiva di fughe involontarie di urine anche episodiche
- Utilizzo di alcune protesi nel corso dell’intervento
- Importante residuo post-minzionale nella valutazione pre-chirurgica
- Pregressa isterectomia (asportazione dell’utero)
- Stipsi cronica
- Tosse cronica
- Ipertensione
- diabete
Ma quale di questi fattori è realmente importante nella paziente da operare?
La perdita involontaria di urina è talvolta un effetto secondario alla correzione chirurgica del Prolasso Genitale femminile. L’Intelligenza Artificiale può aiutare il chirurgo nella scelta di una tecnica preventiva durante l’intervento. |
MODELLI PREDITTIVI PER AIUTARE IL CHIRURGO E…LA PAZIENTE
Il successo di un intervento dipende certamente dall’esperienza del Chirurgo, dalla performance organizzativa del suo Team ma certamente anche dall’appropriatezza e dalla efficacia delle misure terapeutiche messe in atto. Durante la correzione di un Prolasso Uterino, Vaginale e Vescicale, evitare la necessità di un secondo intervento sull’uretra, anche se mini-invasivo ed a breve degenza, richiede una attenta valutazione previsionale che potrà rendere felice la paziente e ridurre anche i costi sanitari connessi.
Modelli di analisi predittiva in Uroginecologia sono stati proposti a partire dal 2014 con perfezionamenti ed adattamenti alle popolazioni locali che poi si sono susseguiti negli anni rendendo questi “tool” sempre più precisi ed integrabili anche in sistemi diagnostici di imaging come l’Ecografia Pelvica e la Risonanza Magnetica Nucleare.

Il dato obiettivo ricavato durante la Visita Uroginecologica o in occasioni di indagini come l’Ecografia del Piano Perineale viene integrato in un Sistema di Analisi multiparametrico che supporterà l’esperienza del chirurgo ed il suo orientamento clinico nel singolo caso per arrivare quindi ad una decisione che deve essere sempre personalizzata.
Tool di supporto di questo tipo sono stati pubblicati anche online. Un esempio è quello della Cleveland Clinic . Questi sitemi predittivi sono ancora da perfezionare particolarmente per quanto riguarda i fattori di rischio ed i test analizzati ma certamente costituiscono passi decisi nella giusta direzione.

INTELLIGENZA ARTIFICIALE NEL SUPPORTO DECISIONALE
L’Intelligenza Artificiale arricchisce le capacità previsionali dei supporti matematici con il la capacità di imparare, di dialogare con l’operatore, di interagire con i data base locali e mondiali.
Analisi Matematica, Statistica, Calcolo delle Probabilità, accesso a Big Data, integrazione con i Sistemi Diagnostici fanno di questi Sistemi Intelligenti un punto di forza per la medicina del futuro.
Si tratta di un passaggio importante anche in questo settore della Uroginecologia, un passaggio che può ridurre l’errore e rendere i trattamenti ancora più personalizzati. Ma siamo appena agli inizi. E se ancora è troppo presto per avere un supporto dell’Intelligenza Artificiale direttamente in Sala Operatoria la abbiamo già comunque disponibile nei sistemi diagnostici come l’Ecografia Perineale dove le immagini ottenute con tecnica 2D, 3D e 4D vengo analizzate in tempo reale, con una precisione ed una analisi dei dati prima impossibile.