L’ECOGRAFIA PERINEALE. Il nuovo esame per lo studio del Prolasso Genitale e dell’Incontinenza Urinaria nella donna.
Non è invasiva, ci aiuta nella valutazione clinica in fase pre-chirurgica e nel monitoraggio dei trattamenti. Vediamo come l’Ecografia Perineale può migliorare gli esiti terapeutici e la qualità di vita delle donne.

L’ecografia perineale è una tecnica diagnostica non invasiva che sta acquisendo sempre più rilevanza nella valutazione del Prolasso Genitale (Prolasso degli Organi Pelvici, Prolasso Vaginale) e dell’Incontinenza Urinaria nella donna. Questa metodica si basa sull’utilizzo di onde sonore ad alta frequenza per ottenere immagini dettagliate delle strutture pelviche, fornendo informazioni preziose per la diagnosi e la gestione di queste condizioni.
MA COS’E’ IL PROLASSO GENITALE?
Il prolasso genitale è una condizione in cui gli organi pelvici, come l’utero, la vescica e il retto, scendono dalla loro posizione normale e protrudono nella vagina. Questo disturbo è comune nelle donne, soprattutto dopo la menopausa e in seguito a parti vaginali multipli. La valutazione accurata del prolasso genitale è fondamentale per pianificare il trattamento appropriato, che può variare da interventi conservativi a procedure chirurgiche.
LA NECESSITA’ DI UNA DIAGNOSI ACCURATA
La terapia sia essa conservativa che chirurgica, nel caso del prolasso degli organi pelvici e dell’incontinenza urinaria femminili deve basarsi su informazioni cliniche sempre più accurate, a volte anche addirittura predittive. Prolasso vescicale, prolasso uterino, prolasso di cupola dopo isterectomia, prolasso rettale sono tutte condizioni cliniche che possono esprimersi con differente gravità, in forma singola ma talvolta anche associata fra loro.
La visita ginecologica (uroginecologica), la raccolta attenta della storia clinica (anamnesi), una ecografia office di supporto fatta per via trans-addominale e per via vaginale sono sufficienti nella gran parte dei casi a porre diagnosi e stabilire un piano terapeutico eventualmente anche chirurgico. Ma è proprio in questa fase che ci può essere la necessità di esami più specifici ed eventualmente anche dinamici.
I sistemi classificativi come il famoso POP-Q (Pelvic Organ Prolapse Quantification System) consentono di oggettivare questi reperti ma resta il fatto che aspetti dinamici come la discesa di alcune strutture, la mobilità dell’uretra, la valutazione del flusso urinario e della dinamica vescicale possono giovarsi di una tecniche diagnostiche supplementari e sistemi di interpretazione-previsione anche eventualmente basati sull’intelligenza artificiale. Vedremo insieme come l’Ecografia Perineale può aiutarci in tutto quessto.
ESAMI TALVOLTA NECESSARI IN UROGINECOLOGIA
Il prolasso degli organi pelvici è purtroppo una condizione piuttosto comune, particolarmente dopo la Menopausa. Può interessare il “compartimento pelvico anteriore” che comprende uretra e vescica, il “compartimento pelvico centrale” che riguarda l’utero o il fondo della vagina (cupola vaginale) dopo una precedente asportazione dell’utero, il “compartimento pelvico posteriore” che comprende l’ultimo tratto dell’intestino. Questi deficit possono comparire in forma isolata ma spesso sono associati tra loro (deficit multicompartimentale).
La Risonanza Magnetica Nucleare (RMN) della Pelvi è un esame molto attendibile nella valutazione anatomica e funzionale del Pavimento Pelvico. Consente di valutare simultaneamente diverse strutture in condizione di riposo e sotto sforzo fornendo dati numerici che possono poi anche essere elaborati e confrontati. Per questo motivo si presta anche all’applicazione di software basati sull’Intelligenza Artificiale.
In realtà nella pratica clinica il suo utilizzo è infrequente perchè richiede tempo, somministrazione di mezzo di contrasto, elevata professionalità degli operatori. E’ comunque particolarmente utile nello studio delle fasi dinamiche che riguardano una eventuale discesa dell’utero sotto sforzo e del compartimento posteriore intestinale (Defeco-RM).
Nei prolassi di grado elevato, in presenza di fibromi uterini, talvolta può essere necessario uno studio delle alte e basse vie urinarie per valutare il decorso degli ureteri, una loro eventuale dilatazione talvolta associata anche a dilatazione della pelvi renale (idro-ureteronefrosi). In questo l’Ecografia Renale, degli ureteri e della Vescica, la Tomografia Assiale Computerizzata (TAC) addome mirata alla fase cisto-uretrografica può dare utili informazioni.
Le Prove Urodinamiche sono un altro Test talvolta richiesto nella valutazione del compartimento anteriore. Hanno infatti particolare utilità nell’individuare una eventuale componente di “urgenza” dell’incontinenza urinaria della donna; una forma di incontinenza legata ad una necessità imperiosa, urgente di urinare con perdite involontarie di urina legate ad una ipercontrattilità della vescica stessa (muscolo Detrusore) e non certo ad un difetto anatomico che comunque in alcuni casi può essere anche presente ed essere all’origine di forme di incontinenza urinaria “mista” (da stress – deficit anatomico più urgenza -iperattività contrattile).
Ed in fine mi preme ricordare la grandissima utilità dell’Esame Urine e della Urinocoltura, esami imprescindibili particolarmente prima di un intervento chirurgico.
L’ECOGRAFIA PERINEALE
E’ una tecnica diagnostica basata sugli ultrasuoni. La sua versatilità, l’attendibilità, la capacità di valutazioni panoramiche, endoluminali e dinamiche, l’assenza di rischi biologici ed i costi contenuti hanno consentito che nel tempo abbia spesso sostituito le altre tecniche di imaging entrando sempre più come tecnica diagnostica di routine nella valutazione dei prolassi genitali (utero, cupola vaginale, vescica, retto) e dell’incontinenza urinaria.
L’informazione dell’Ecografia Perineale non è solo anatomica ma anche funzionale: consente non solo la valutazione morfologica di tutti i compartimenti ma anche l’escursione e la variazione dei rapporti anatomici delle strutture pelviche sotto sforzo, il riempimento e svuotamento della vescica come anche la posizione e la eventuale ipermobilità dell’uretra.
L’Ecografia Perineale consente anche la diagnosi di patologie associate al prolasso o all’incontinenza (es la presenza di una eventuale cisti para-uretrale) ed uno studio particolarmente utile del perineo.

RUOLO DELLA ECOGRAFIA PERINEALE NEL PROLASSO DEGLI ORGANI PELVICI
- Valutazione anatomica dettagliata: L’ecografia perineale permette di visualizzare in modo dettagliato le strutture pelviche e il loro rapporto spaziale, facilitando la classificazione del tipo e del grado di prolasso.
- Monitoraggio pre e post-operatorio: Può essere utilizzata per monitorare i cambiamenti anatomici dopo l’intervento chirurgico, aiutando a valutare l’efficacia della procedura e identificare eventuali complicanze.
- Personalizzazione del trattamento: Fornisce informazioni che aiutano a decidere il tipo di trattamento più appropriato, sia esso conservativo o chirurgico.
RUOLO DELLA ECOGRAFIA PERINEALE NELLA VALUTAZIONE DELL’INCONTINENZA URINARIA FEMMINILE
- Valutazione funzionale: l’ecografia perineale può essere utilizzata per valutare il movimento dell’uretra e della vescica durante il riempimento e lo svuotamento, aiutando a identificare anomalie funzionali che contribuiscono all’incontinenza.
- Diagnosi differenziale: aiuta a distinguere tra diversi tipi di incontinenza (da sforzo, da urgenza o mista) fornendo informazioni sulle strutture coinvolte.
- Guida per il trattamento: le informazioni ottenute dall’ecografia possono guidare le decisioni terapeutiche, come la scelta di esercizi di rafforzamento del pavimento pelvico, l’uso di dispositivi medici o interventi chirurgici.
COME VIENE FATTA L’ECOGRAFIA PERINEALE
Il momento ideale per fare questo esame è generalmente contestuale alla visita ginecologica – uroginecologica. L’esame dura pochi minuti, non è invasivo ne doloroso e non presenta controindicazioni.
Con la paziente in posizione ginecologica ed a vescica piena viene appoggiata una sonda ecografica (tipo convex) sul perineo coperta da un rivestimento monouso.
La paziente viene quindi valutata sotto sforzo e dopo la minzione. la valutazione è affidata all’operatore che con alcune apparecchiature particolarmente evolute può avvalersi del supporto diagnostico dell’Intelligenza Artificiale.
VANTAGGI DELL’ECOGRAFIA PERINEALE
- Non invasiva e sicura: essendo una procedura non invasiva, l’ecografia perineale è sicura e ben tollerata dalle pazienti.
- Immediata e ripetibile: può essere eseguita rapidamente e ripetuta nel tempo per monitorare l’evoluzione delle condizioni e la risposta ai trattamenti.
- Costo-efficacia: rispetto ad altre tecniche diagnostiche, l’ecografia perineale è relativamente economica e ampiamente disponibile.
IN CONCLUSIONE. COSA NE PENSO…
L’ecografia perineale rappresenta uno strumento diagnostico prezioso nella valutazione del prolasso genitale e dell’incontinenza urinaria nella donna. La sua capacità di fornire immagini dettagliate delle strutture pelviche e di valutare la funzionalità urinaria la rende indispensabile per la diagnosi accurata e la gestione personalizzata di queste condizioni.
L’integrazione dell’ecografia perineale nella pratica clinica può migliorare significativamente gli esiti terapeutici e la qualità della vita delle pazienti.
