PESSARIO E PROLASSO VAGINALE. Quando usarlo?
Il pessario vaginale è un dispositivo medico che ha origini molto antiche e trova applicazione nel supporto degli organi pelvici prolassati come la vescica, l’utero e il retto.

Si tratta di un anello o di un altro tipo di dispositivo rimovibile che viene inserito all’interno della vagina da un Medico Specialista in Ginecologia e che aiuta a mantenere la corretta posizione degli organi pelvici prolassati. Questo articolo ti aiuterà a conoscere le sue applicazioni e le modalità d’uso ma anche ad avere una curiosa panoramica storica di questo strumento.
STORIA DEL PESSARIO VAGINALE
L’uso del pessario ha radici antichissime. Già nell’Antico Egitto, secondo alcuni documenti medici, le donne utilizzavano pessari realizzati con fibre vegetali o pezzi di frutta per prevenire gravidanze o per trattare il prolasso uterino.
Anche i medici greci e romani, tra cui Ippocrate, descrivevano l’uso di pessari per trattare condizioni come il prolasso vaginale e l’incontinenza urinaria.
Durante il Medioevo, si continua a trovare menzione del pessario, ma è solo nel XVIII e XIX secolo che il dispositivo assume una forma più vicina a quella moderna. In quell’epoca, i pessari erano spesso fatti di materiali come cera d’api, gomma o argilla e venivano utilizzati principalmente per il prolasso uterino e altre condizioni ginecologiche.

INDICAZIONI MODERNE PER L’USO DEL PESSARIO
Nell’era contemporanea, i pessari sono fatti di materiali biocompatibili, come il silicone o la plastica, e hanno diverse forme e grandezze (in centimetri) a seconda delle esigenze della paziente.
Vengono utilizzati per il trattamento del prolasso degli organi pelvici, in particolare del prolasso uterino e della vescica, nonché per l’incontinenza urinaria da stress. Spesso sono una valida alternativa non chirurgica per donne che non possono o non vogliono sottoporsi a un intervento.
Esistono diversi tipi di pessari, come:
• Anello: Il più comune, utilizzato per supportare l’utero e la vescica.
• A cubo o a disco: Utilizzati per prolassi più gravi.
BENEFICI E RISCHI DEL PESSARIO VAGINALE
L’uso del pessario è sicuro e non invasivo, ma come ogni dispositivo medico, può avere dei rischi. È importante un monitoraggio regolare da parte di un medico specialista ginecologo per evitare infezioni o lesioni vaginali che se trascurate possono essere anche gravi.
L’espulsione del dispositivo non è rara particolarmente nei prolassi di grado elevato e le complicazioni se il pessario non è gestito correttamente possono raggiunge purtroppo anche il 50% dei casi trattati.
Per contenere queste complicazioni i controlli ginecologici devono essere almeno semestrali e in queste occasioni il pessario dovrebbe essere sostituito.
Un aspetto inoltre da tenere in forte considerazione è che una volta inserito, il pessario impedisce una normale sessualità.
IL PESSARIO DEL FUTURO E’ PERSONALIZZATO
L’uso dell’Intelligenza Artificiale e della Stampa 3D associati ai rilievi della visita ginecologica stanno consentendo la creazione di pessari personalizzati per il disturbi del Pavimento Pelvico. Chi percorre questa nuova strada sostiene che si può arrivare alla costruzione di pessari più confortevoli, gravati da minori complicazioni, con controlli meno frequenti rispetto agli attuali dispositivi.

ALCUNI CONSIGLI PRATICI
In presenza di infezioni vaginali, dolori pelvici insorgenza di stipsi improvvisa o difficoltà ad urinare consultate il Medico Ginecologo.
Se usate un pessario non ritardate mai la visita periodica di controllo.
A CHI CONSIGLIARE IL PESSARIO?
Il pessario vaginale rappresenta una soluzione antica per diverse problematiche del Pavimento Pelvico ma purtroppo ha anche importanti limitazioni.
Può causare infezioni genitali e danni alle mucose (a volte vere e proprie ulcere); richiede controlli ginecologici frequenti e limita la sessualità. Considerati i grandi progressi della chirurgia vaginale oggi è difficile pensare a questa soluzione per lunghi periodi di tempo.
Sarà comunque il vostro Ginecologo insieme a voi a decidere se usare questo presidio medico oppure ricorrere al trattamento chirurgico.
