PROLASSO PELVICO: la chirurgia vaginale è mini-invasiva.
Il Prolasso degli Organi Pelvici (POP) trova nella chirurgia vaginale un approccio realmente mini-invasivo caratterizzato da accesso naturale, risultati ottimali (spesso senza bisogno di protesi), brevi tempi operativi e di degenza.

CHIRURGIA MINI-INVASIVA DEL PROLASSO PELVICO. IL CAMBIAMENTO DI PARADIGMA.
La chirurgia del prolasso genitale è stata sempre oggetto di importanti controversie che nel corso dei decenni hanno visto primeggiare tecniche molto diverse fra loro; subendo un’evoluzione significativa che ha portato sempre più verso approcci mini-invasivi.
La laparoscopia in questo senso ha segnato un importante passo avanti rispetto alla chirurgia tradizionale, ma la vera rivoluzione oggi è rappresentata dalla chirurgia vaginale. Tecnica chirurgica in verità molto antica ma allo stesso tempo modernissima grazie all’implementazioni di nuove conoscenze e nuove tecnologie.
La chirurgia vaginale infatti, grazie alla sua reale mini-invasività, alla riduzione dei tempi di degenza, al rispetto della fisiologia e dell’anatomia pelvici, sta emergendo come la scelta più efficace e sicura per il trattamento del prolasso pelvico sia che esso comprenda in settore anteriore (uretra e vescica) che quello centrale (utero) e posteriore (retto).
Le linee guida internazionali, tra cui quelle dell’International Urogynecological Association (IUGA) e dell’International Continence Society (ICS), oltre alle raccomandazioni di società europee e nordamericane (come NICE, ACOG e SGS), indicano come prioritario un approccio individualizzato preferendo quando possibile l’approccio vaginale.
MA COSA RENDE LA CHIRURGIA VAGINALE L’APPROCCIO DI OGGI E DEL FUTURO?
La chirurgia del prolasso degli organi pelvici (POP) può essere eseguita con tre approcci principali:
• Laparotomia (chirurgia aperta): è stata per anni la tecnica di riferimento, in particolare per le procedure più complesse. Tuttavia, richiede un’incisione addominale, con conseguenti tempi di recupero più lunghi, maggiore dolore post-operatorio e un aumento del rischio di complicanze.
• Laparoscopia: introdotta per ridurre l’invasività, utilizza piccole incisioni addominali e strumenti dedicati, spesso con il supporto della chirurgia robotica. Sebbene offra vantaggi rispetto alla laparotomia, richiede comunque anestesia generale, un setting tecnologico avanzato e una curva di apprendimento più lunga.
• Chirurgia vaginale: rappresenta oggi l’opzione più fisiologica e meno invasiva. Utilizzando un accesso naturale, consente di evitare incisioni addominali e di ridurre significativamente i tempi di ospedalizzazione e recupero.
I LIMITI DEGLI APPROCCI LAPAROTOMICI E LAPAROSCOPICI AL PROLASSO GENITALE
Nonostante i progressi della laparoscopia, entrambi gli approcci addominali presentano ancora svantaggi rispetto alla chirurgia vaginale:
• Maggiore impatto sul corpo della paziente: sia la laparotomia che la laparoscopia richiedono incisioni e un’alterazione della parete addominale.
• Anestesia generale obbligatoria: mentre la chirurgia vaginale può essere eseguita in anestesia loco-regionale, gli approcci addominali richiedono sempre anestesia generale, con un maggior rischio per le pazienti fragili.
• Tempi di recupero più lunghi: la chirurgia addominale prevede una ripresa più lenta rispetto alla chirurgia vaginale, che consente una mobilizzazione precoce e una dimissione più rapida.
• Costi sanitari più elevati: l’uso di tecnologia avanzata e di protesi sintetiche rende gli approcci laparoscopici spesso più costosi rispetto a un intervento vaginale ben eseguito con strumenti standard.
• Controllo limitato delle strutture pelviche: rispetto alla chirurgia vaginale, l’approccio laparoscopico non permette una gestione diretta e completa di tutte le strutture pelviche coinvolte nel prolasso. La profondità e la complessità delle correzioni anatomiche possono risultare meno efficaci rispetto a una chirurgia eseguita per via vaginale, dove il chirurgo ha un accesso diretto e tridimensionale ai legamenti di supporto e ai tessuti coinvolti.
PERCHE’ LA CHIRURGIA VAGINALE E’ VANTAGGIOSA
Accesso naturale e mini-invasività reale
A differenza della laparoscopia, che richiede comunque incisioni addominali, la chirurgia vaginale sfrutta un accesso naturale, riducendo il trauma chirurgico e preservando meglio l’integrità della parete addominale. Non richiede obbligatoriamente l’Anestesia Generale.
Tempi di recupero ridotti e minori complicanze
Uno dei principali vantaggi della chirurgia vaginale è la possibilità di una dimissione precoce: molte pazienti vengono dimesse entro 24-48 ore, con una ripresa delle normali attività nel giro di pochi giorni. Inoltre, le complicanze post-operatorie – come infezioni, dolore cronico e aderenze – sono significativamente inferiori rispetto agli approcci addominali.
Rispetto dell’anatomia e della funzionalità pelvica
La chirurgia vaginale permette di correggere il prolasso preservando il più possibile le strutture di supporto naturali. Questo si traduce in un migliore outcome funzionale a lungo termine, con minore incidenza di recidive e una migliore qualità della vita per la paziente.
Minori costi e maggiore sostenibilità
L’utilizzo di strumenti chirurgici standard e riutilizzabili rende la chirurgia vaginale un’opzione più sostenibile rispetto agli interventi laparoscopici, che spesso richiedono materiali monouso costosi. Questo aspetto è particolarmente rilevante nel contesto della sanità pubblica, dove la riduzione dei costi senza compromettere la qualità delle cure è una priorità.
TECNICHE E INNOVAZIONI NELLA CHIRURGIA VAGINALE. NON SOLO PROLASSO PELVICO MA ANCHE TRATTAMENTO DELL’INCONTINENZA URINARIA.
La chirurgia vaginale si è evoluta con il passare dei decenni diventando sempre più ricostruttiva e sempre meno demolitiva; sempre più basata sull’uso dei tessuti della paziente, riservando l’uso di materiali protesici (sempre comunque più biocompatibili e sicuri) a casi molto selezionati.
- L’Intelligenza Artificiale è già entrata nell’iter diagnostico e in alcune delicate scelte decisionali, ma in futuro potrà assistere il chirurgo in tempo reale durante lo stesso intervento chirurgico. Ad esempio, già oggi l’IA può assistere i chirurghi nella scelta delle tecniche più appropriate per la correzione del prolasso degli organi pelvici e nella prevenzione dell’incontinenza urinaria post-operatoria. Inoltre, sono in fase di sviluppo modelli predittivi che, integrando dati clinici e diagnostici, possono aiutare a personalizzare le strategie terapeutiche per le pazienti affette da prolasso utero-vaginale. Questi strumenti analitici avanzati mirano a ridurre il rischio di complicanze e a migliorare gli esiti chirurgici.
- Realtà Aumentata e Stampa 3D sono altre tecnologie che nella Chirurgia Vaginale potranno rendere gli interventi ancora più precisi, creare dispositivi protesi personalizzati.
- La Colposospensione para-uretrale è una tecnica antica ma allo stesso tempo modernissima perchè con il tempo si è arricchita di sempre nuove ed importanti conoscenze di anatomo-fisiologia. Efficace per la correzione dell’Incontinenza Urinaria da sforzo costituisce una valida alternativa senza protesi in donne giovani o desiderose di gravidanza.
- Le Mini-sling con tecnica single incision hanno rivoluzionato il trattamento dell’incontinenza urinaria da sforzo nella donna riducendo i tempi chirurgici a pochi minuti con degenze brevissime e rapido ritorno alle normali attività quotidiane; la correzione dell’Incontinenza Urinaria da Sforzo con tecnica Mini-sling ha dimostrato inoltre un’efficacia ed una sicurezza pari o superiore a quelle di tecniche molto più invasive.
- Nuove protesi pelviche prive di ancoraggi cominciano ad essere impiegate in situazioni cliniche particolarmente gravi come il Prolasso della Cupola Vaginale con incredibili vantaggi per le pazienti. La ricerca si sta concentrando sullo sviluppo di materiali biocompatibili in grado di stimolare la rigenerazione dei tessuti pelvici. L’obiettivo è quello di ottenere una riparazione più fisiologica, riducendo il rischio di recidive e migliorando il risultato funzionale a lungo termine senza interventi particolarmente invasivi.
- Chirurgia ambulatoriale e fast-track surgery
Le nuove strategie di gestione perioperatoria e la mini-invasività di questo tipo di chirurgia stanno permettendo di ridurre ulteriormente i tempi di degenza e di accelerare il recupero post-operatorio. L’uso di anestesia loco-regionale, la mobilizzazione precoce e la dimissione anticipata sono aspetti chiave della cosiddetta “fast-track surgery”, un approccio che sta rivoluzionando la chirurgia ginecologica.
MENO INVASIVITA’, PIU’ BENESSERE.
La chirurgia del prolasso pelvico sta vivendo una trasformazione radicale e sempre più la chirurgia vaginale si sta affermando come l’opzione più sicura, efficace e sostenibile.
Questa rivoluzione non è solo una questione di tecnica, ma di filosofia chirurgica: meno invasività, più sicurezza e un maggiore rispetto del corpo della donna. Guardando al futuro, la chirurgia vaginale non è solo un’opzione possibile, ma la strada maestra per la cura del prolasso genitale.